Storia e Cultura

Storia e Cultura

Il Comune di Pozzolengo conta 3607 abitanti (Pozzolenghesi) e ha una superficie di 21,1 chilometri quadrati per una densità abitativa di 161,61 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 135 metri sopra il livello del mare.

Naturale e ultima balconata sulla distesa che accoglie la zona viticola del “Lugana”, Pozzolengo si adagia tra le colline moreniche al confine tra le province di Brescia, Mantova e Verona, alternando pianori a piccole alture, filari di pioppi, salici, platani e olmi a zone umide,fra cui gli incantevoli laghetti della Mantellina, ricche coltivazioni a vegetazione spontanea. La vicinanza del lago di Garda addolcisce il clima e consente lo sviluppo di specie vegetative e faunistiche diverse.

Caratteristico anche per le sue produzioni enogastronomiche fra cui i biscotti di Pozzolengo, il salame morenico De.co, il vino Lugana Doc e non ultimo lo Zafferano di Pozzolengo produzione di nicchia e di altissima qualità.

Il comune è dominato dal possente Castello, costruito sulla sommità del monte Fluno intorno all’anno Mille, al cui interno è presente un borgo medievale fortificato ancor oggi abitato, e da cui si può ammirare il sottostante Parco Don Giussani.

Di questo borgo non vanno dimenticati: la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo, edificata nel 1510, che, situata in centro vicino a Palazzo Gelmetti, ora sede municipale, custodisce un organo Antegnati del 1600 e tele di grande pregio artistico; la Residenza Piavoli; la Residenza BrighentiVilla Albertini con l’antistante piazza Don Gnocchi, e non ultima l’Abbazia di San Vigilio, eretta nel 1104 , Chiesa perfettamente restaurata che si trova all’interno dello Chervò Golf Hotel e Resort San Vigilio (importante struttura turistica e sportiva del paese).

All'inizio del ‘600 l'abitato di Pozzolengo risultava essere tra i più fiorenti dell'area. Tre decenni più tardi, però, durante la battaglia di Mantova e del Monferrato Pozzolengo subì un terribile assedio da parte dei lanzichenecchi, violenti soldati mercenari giunti in Italia per sostenere le truppe spagnole contro la Francia, guidati dal sanguinario conte Rambaldo di Collalto. Essi, dopo avere sterminato le milizie veneziane a Goito, entrarono a Peschiera del Garda, che venne conquistata e messa a ferro e fuoco. Dopo Goito e Peschiera, la tappa successiva dei barbari fu Pozzolengo. Dopo alcuni giorni di assedio alle mura del castello dove gli abitanti si erano rifugiati, questi riuscirono a respingere i lanzichenecchi infliggendo loro significative perdite. L'operazione venne lodata con un encomio autografo del doge Nicolò Contarini. Era il 14 giugno 1630.Successivamente anche il Doge di Venezia elogio’ la popolazione di Pozzolengo per la sua stoica resistenza.

Nell’ottocento il territorio fu teatro di battaglie risorgimentali che condussero all’indipendenza ed all’unificazione d’Italia e, in particolare, della battaglia di San Martino e Solferino del 24 giugno 1859 che concluse la Seconda Guerra di Indipendenza italiana.